Select Language: English German Italian

Menu

· Archivio
· Contact
· Impressum
· Search
· Storia


storia di eruzioni dei vulcanismi nell'arte

autore: Kain Karawahn
traduzione: Clara Bencivenga Trillmich



eruzione-1
La parola VULCANO è una variante derivata dalla parola indo-germanica VASU, che indica la casa oppure la montagna del fuoco, dalle cui scintille (lat. VESVIA) deriva il suo nome il Vesuvio.

eruzione-2
Allor quando il vulcano italiano chiamato appunto Vesuvio, alla fine del XVIII secolo, passò ripetutamente per lunghe fasi eruttive, questo fenomeno naturale attrasse magneticamente molti artisti da tutta l'Europa. All'epoca, risiedeva a Napoli, in qualità di ambasciatore britannico, William Hamilton. Temerarie escursioni nella zona del cratere ed attente osservazioni - raccolte nella sua opera "Campi Flegrei"dettero origine ad un confronto scientifico sistematico sul vilcanismo. Grazie al suo fiuto per le qualità 'ispiratorie' del Vesuvio in attività, egli mise spesso a disposizione suoi propri alloggi e mezzi ad artisti dei generi più diversi. Nella prima colonia di 'vulcano e arte', la prima del suo genere in Europa, da lui fondata, veramente si mangiava, si scriveva, si leggeva, si cantava, si ballava, si faceva musica, si festeggiava e soprattutto si dipingeva sullo sfondo di fontane di lava. La richiesta europea, nel frattempo straripante, di immagini del vulcano in piena eruzione faceva addirittura avvicinare i pittori più coraggiosi alle aree ribollenti, dalle quali peraltro uno non tornò più con meri studi naturalistici, giacchè sulla sua tela si era impresso fuoco un nuovo stile pittorico. L'opera 'Vesuvio', dipinta negli anni 1774/75 dal pittore inglese Joseph Wright, viene considerata uno dei primi schizzi colorati della storia dell'arte. Qui, erutta e scorre solo il colore allo stato puro, il quale non colora oggetti figurati, ma riempie invece l'intero quadroprimariamente per sè stesso. Era nato il primo 'quadro di azione' soggettivo/artistico dell'età moderna.

eruzione-3
Già nel XVII secolo si era risvegliato l'interesse di scrittori ecclesiastici per l'appropriata scenografia costituita da montagne eruttanti fuoco e consimili fenomeni naturali. Così, ad esempio, si inizia a personificare, in rappresentazioni teatrali religiose, i vulcani - e soprattutto il Vesuvio - come demoni, cosicché i personaggi raffiguranti i vulcani erano interpretati da attori. Infatti, in un testo di quest' epoca, il Vesuvio doveva recitare un testo moralizzante composto da 58 parole, tutte inizianti con V.



Next Page (2/3) Next Page

Content ©

 


All logos and trademarks in this site are property of their respective owner. The comments are property of their posters, all the rest © 2005 by volcanism in the arts
You can syndicate our news using the file backend.php or ultramode.txt